Il CBD o cannabidiolo è al centro dell’attenzione mediatica ormai da diversi anni. Scoperto da Roger Adams nel 1942 e finito per lungo tempo nel dimenticatoio a seguito della sintesi del THC, il cannabinoide più celebre al mondo, è un alleato prezioso del benessere.
In Italia abbiamo imparato a conoscerne gli effetti dal 2017. In quell’anno, per la precisione a gennaio, è infatti entrata in vigore la Legge 242/2016, testo normativo che ha reso famosa la cannabis depotenziata, ossia quella caratterizzata da un alto livello di CBD e da un contenuto di THC molto basso, compreso tra lo 0,2 e lo 0,6%.
Da allora, numerose realtà si sono lanciate nel business. Dai negozi fisici agli e-commerce come Cbweed.com, sono diversi i riferimenti da considerare se si ha intenzione di acquistare cannabidiolo.
Quali sono i benefici di questo fitocannabinoide? Nelle prossime righe, ne abbiamo elencati cinque (alcuni tra i più importanti).
Effetti anti cancro
Premettiamo il fatto che la ricerca che indaga gli effetti del CBD sul cancro è ancora agli albori. Nonostante ciò, i risultati ottenuti in questi anni fanno ben sperare. Tra questi è possibile ricordare quelli di uno studio pubblicato sulle pagine della rivista Journal of Pharmacology e Experimental Therapeutics.
Questa ricerca, che si può a ragione considerare pionieristica per quanto riguarda le indagini sui benefici antitumorali del cannabidiolo, è uscita nel 2006 e ha indagato la capacità del fitocannabinoide nel favorire l’apoptosi, ossia la morte programmata, delle linee cellulari di cancro al seno.
Un aspetto indubbiamente positivo riguarda il fatto che, sempre nell’ambito di questo filone di ricerca, è stato scoperto che il cannabidiolo non ha effetti tossici sull’uomo.
Controllo dell’umore
Il cannabidiolo è in grado di migliorare il tono dell’umore. Non è un caso che l’olio di CBD sia stato fra i prodotti naturali più richiesti a inizio 2020 nel difficilissimo periodo dell’emergenza sanitaria, quando tutti ci siamo trovati, da un giorno con l’altro, chiusi in casa per via delle restrizioni.
A cosa è dovuto questo beneficio? Alla capacità del CBD di interagire con i medesimi recettori della serotonina, il neurotrasmettitore noto come “ormone del buonumore”. Doveroso è sottolineare che non si parla mai di effetti terapeutici. Quello che il CBD fa è rilassare e aiutare in caso di momenti di stress. In situazioni in cui la diagnosi è di natura depressiva, solo lo psicoterapeuta o eventualmente lo psichiatra con farmaci mirati può fare qualcosa.
Riduzione delle infiammazioni
Un altro beneficio importante del CBD è legato alla sua capacità di ridurre le infiammazioni, siano esse acute o croniche. Questa proprietà si vede soprattutto quando lo si utilizza nei prodotti cosmetici per la pelle a tendenza acneica.
Proprietà antiossidanti
Il CBD è anche un ottimo antiossidante. A indagare questo suo effetto ci hanno pensato diverse ricerche scientifiche. Una delle più recenti, risalente per la precisione al 2020, è stata portata avanti da alcuni esperti dell’Università di Białystok in Polonia.
Gli studiosi in questione hanno valutato il potenziale del CBD in diversi quadri patologici. Nell’elenco è possibile includere le patologie cardiovascolari, così come quelle neurodegenerative. Queste malattie, assieme a quelle metaboliche e al cancro, sono associate a un quadro di stress ossidativo e di infiammazione.
Efficacia antidolorifica
Il CBD può essere anche un ottimo antidolorifico naturale. Questo beneficio è da ricondurre alla sua efficacia antinfiammatoria. Sono diversi i campi di applicazione del CBD come analgesico e tra questi è possibile citare l’ambito sportivo (dal 2018, il cannabidiolo non è più considerato doping nelle competizioni professionali).
Concludiamo ricordando che il CBD non andrebbe mai assunto prima di mettersi alla guida. Il motivo è legato al fatto che, nei prodotti in cui è presente, un quantitativo seppur minimo di THC c’è (ed è rilevabile dagli strumenti in dotazione alle Forze dell’Ordine).