Oggi vogliamo parlarti di una preziosa tecnica agricola. Hai mai sentito parlare dell’innesto?
Nell’articolo che segue tutto quello che c’è da sapere su questa pratica.
Giardinaggio e agricoltura spesso si incontrano in alcune pratiche. L’innesto è ovviamente una delle più gettonate ma che cos’è e quante tipologie di innesto conosciamo?
Facciamo un po’ di chiarezza sull’argomento.
Che cos’è l’innesto?
L’innesto è una pratica agricola e di giardinaggio che serve fondamentalmente a moltiplicare le piante. In realtà essa viene adoperata per sdoppiare le piante legnose e quasi mai quelle erbacee. In che cosa consiste davvero questa tecnica?
Per spiegare scientificamente o biologicamente l’innesto possiamo dire che esso avvenga per una unione anatomo-fisiologica di due corpi differenti (spesso anche tre).
Come si effettua l’innesto?
L’innesto consiste nell’unione di una radice – detta il portainnesto – ad una componente aerea, detta invece nesto. Affinché la tecnica vada a buon fine, queste due componenti devono appartenere alla stessa specie. Laddove i due elementi si incontrano si forma una sorta di spaccatura, dove inizia a scorrere la linfa. Durante l’innesto è necessario avere a portata di mano un coltello e della candeggina. La lama va infatti disinfettata affinché non trasmetta virus o malattie.
Innesto a pezza
L’innesto a pezza consiste nello scambiare un elemento del portainnesto (parte della corteccia) con uno del nesto. Con il coltello si effettuano due taglietti paralleli l’uno all’altro e leggermente inclinati sul portainnesto. Sempre con la lama si prosegue togliendola corteccia. Prelevata una parte della stessa, va sovrapposta all’altra parte e si utilizza il nastro adesivo come collante. Con l’insorgere del germoglio, parte del portainnesto va tagliata: ossia quella appena sopra la zona in cui è stata inserita la gemma.
Questa pratica viene generalmente usata da chi non ha mai praticato un innesto ma intende imparare.
Innesto a spacco laterale
Questa tecnica viene adoperata quando si ha necessità di sostituire un ramo intero. L’incisione, in questo caso, viene utilizzata alla radice della branca e si inserisce al suo interno una marza sagomata a cuneo. In genere l’innesto a spazzo laterale non richiede legature, come invece faceva la tecnica di cui prima. Ad essere tagliata è poi la parte del ramo superiore, che va eliminato per permettere all’innesto di attaccarsi.
Innesto a spacco
L’innesto a spacco è quello più antico. Esso può essere effettuato sul tronco così come sulla branca.
Le marze in questo caso devono presentare un diametro di 3 centimetri. Il tronco va tagliato fino ad ottenere una fenditura molto profonda, nella quale vanno inserite le marze sagomate a cuneo. L’intervento termina con la legatura.